Il primo passo per garantire la sicurezza sismica di un soppalco industriale è la corretta classificazione della zona sismica in cui verrà installato. Il territorio italiano è suddiviso in quattro zone sismiche, dalla 1 (massima sismicità) alla 4 (minima sismicità). La zona sismica influenza in modo determinante il progetto del soppalco, che deve tenere conto di:
- Azioni sismiche: Le forze orizzontali e verticali generate da un terremoto, che il soppalco deve essere in grado di sopportare.
- Caratteristiche geotecniche del terreno: Le proprietà del terreno su cui viene installato il soppalco, che possono influenzare il suo comportamento sismico.
- Caratteristiche strutturali del fabbricato esistente: Se il soppalco viene installato all’interno di un edificio esistente, la sua struttura deve essere compatibile con quella del fabbricato.
- Peso proprio e carichi d’uso del soppalco: I carichi permanenti e variabili che il soppalco deve sopportare durante il suo esercizio.
Misure per la sicurezza sismica dei soppalchi industriali
Diverse misure possono essere adottate per migliorare la sicurezza sismica dei soppalchi industriali, tra cui:
- Ancoraggio adeguato: Il soppalco deve essere ancorato adeguatamente alla struttura portante del fabbricato esistente o al terreno, mediante appositi connettori e sistemi di fissaggio.
- Struttura in acciaio o calcestruzzo: La struttura del soppalco deve essere realizzata in acciaio o calcestruzzo, materiali ad alta resistenza e duttilità, in grado di deformarsi senza rompersi in caso di sisma.
- Diaframmi orizzontali: All’interno del piano del soppalco possono essere installati diaframmi orizzontali, che irrigidiscono la struttura e ne migliorano il comportamento sismico.
- Dissipatori sismici: Possono essere impiegati dissipatori sismici, dispositivi in grado di dissipare l’energia del sisma, riducendo le sollecitazioni nella struttura del soppalco.
Importanza della progettazione e della manutenzione
La progettazione e la realizzazione di un soppalco industriale in zona sismica devono essere affidate a professionisti qualificati, con esperienza nel campo dell’ingegneria sismica. Inoltre, è fondamentale effettuare una regolare manutenzione del soppalco, per verificarne lo stato di conservazione e la funzionalità dei sistemi di sicurezza sismica.
Normativa di riferimento
In Italia, la normativa di riferimento per la sicurezza sismica dei soppalchi industriali è il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008 “Norme tecniche per le costruzioni”. Inoltre, sono di riferimento le Norme UNI/TS 9503 “Soppalchi industriali – Progettazione, costruzione ed installazione” e UNI EN 1095 “Soppalchi – Requisiti di sicurezza e metodi di prova”.
Conclusione
La sicurezza sismica dei soppalchi industriali è un requisito essenziale per la protezione delle persone e dei beni in caso di terremoto. La scelta di un soppalco antisismico, progettato e realizzato secondo le normative vigenti, rappresenta un investimento fondamentale per la sicurezza dei lavoratori e la tranquillità delle imprese.
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In linea generale si dovrà prendere in considerazione anche l’altezza massima del locale e del vuoto esistente per capire se il mantenimento dell’altezza libera sia pari alla prescrizione di 2,40 mt.
Inoltre, con l’ Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, è stato emanato un provvedimento che classifica sismicamente il territorio italiano sulla base di 4 zone principali: zona 1 (la più pericolosa, probabilità di terremoto alte), zona 2 (area in cui sono possibili forti terremoti), zona 3 (terremoti poco probabili), zona 4 (la meno pericolosa).
All’interno di quest’ultima è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica mentre in ciascuna di queste aree viene invece attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g).
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- Zona 1 – Sismicità alta:
comprende le zone con PGA (Peak Ground Acceleration) superiore a 0,250 g. Possono verificarsi fortissimi terremoti. Le regioni interessate sono Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Calabria, Sicilia.
- Zona 2 – Sismicità medio-alta:
riguarda zone con PGA compreso tra 0,150 g e 0,250 g. Possono verificarsi forti terremoti. Le regioni interessate sono Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Basilicata.
- Zona 3 – Sismicità medio-bassa:
con PGA tra 0,05 g e 0,150 g. Possono verificarsi forti terremoti, ma rari. Le regioni interessate sono Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria.
- Zona 4 – Sismicità bassa:
con PGA inferiore a 0,05 g. I terremoti sono rari. Le regioni interessate sono Valle D’Aosta, Veneto, Trentino Alto Adige e Sardegna.
Tutti i nostri soppalchi antisismici garantiscono la dissipazione delle vibrazioni causate sia dai moti oscillatori sia da quelli sussultori, aiutando l’Azienda ad evitare perdite economiche dovute al crollo degli scaffali e garantendo la sicurezza dei propri dipendenti.
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- Sismicità del sito di collocazione;
- Costituzione del suolo;
- Ipotesi secondo la quale, in caso di terremoto, le oscillazioni potrebbero giungere da qualsiasi direzione.
Simulando l’ applicazione dei carichi si possono quindi individuare gli elementi fuori sicurezza che andranno ridimensionati (travi, colonne, tasselli…) ai fini della tenuta della struttura in caso di terremoto. Solitamente si pensa anche a versare sui fori di posizionamento del soppalco a pavimento una resina altamente resistente che permette la tenuta dei perni in caso di oscillazioni.
La normativa vigente in materia fa riferimento a:
- “Norme tecniche per le costruzioni” (NTC GU 29/2008);
- Circolare 617/2009 “Istruzioni per l’applicazione norme tecniche delle costruzioni”;
- UNI TS 11376 “Progettazione sotto carichi sismici delle scaffalature per lo stoccaggio statico di pallet”;
- ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ACCIAIO ITALIANI “Linee guida per la progettazione ed esecuzione di scaffalature metalliche in zona sismica;
- Testo Unico Sicurezza Sul Lavoro (D.lgs 81/2008).
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