Questi sono solo alcuni possibili scenari nei quali ci si può imbattere quando in un capannone, sia esso usato per stoccare merce o adibito a zona produttiva, ci si trova a corto di spazio disponibile in termini di superficie calpestabile.
Di fronte a tali scenari è inevitabile rivolgersi a un fornitore, esperto del settore, per una consulenza. L’obiettivo sarà quello di riordinare gli spazi, ricollocare merce e attrezzature e dare nuova vita a magazzino e/o area produttiva. In altre parole, ri-ottimizzare il lavoro della propria azienda.
Può capitare, quindi, che, il fornitore, in tali condizioni, qualora i requisiti dell’edificio risultassero idonei, proponga l’installazione di un soppalco. E qui, prospettandosi questa possibilità, si insediano i dubbi; gli iniziali, istintivi quesiti di primo impatto:
Perché scegliere proprio un soppalco?
Come scegliere il soppalco più adatto?
L’investimento durerà nel tempo?
- La prima perplessità è sul tipo di soluzione: sarà la più adatta al proprio caso? Nelle condizioni descritte il soppalco può di certo rivelarsi la carta vincente. Infatti, date le specifiche caratteristiche del soppalco, in modo molto semplice, permette di creare ulteriore spazio, raddoppiando la superficie calpestabile dell’area su cui è posto. La sua versatilità permette inoltre di avere una struttura non legata a un tipo specifico di merce e di potersi adattare anche alla zona produttiva.
- È lecito cercare di capire subito, nel concreto, quale tipologia di soppalco può aiutare al meglio ad affrontare la gestione dello spazio del capannone. Questa domanda, in apparenza complessa, è in realtà piuttosto semplice: sarà infatti la problematica stessa a individuare la soluzione. Difficoltà nello stoccaggio merci? Ecco il soppalco modulare per magazzino. Problemi con i macchinari? Piattaforme di manutenzione e strutture aeree personalizzate risolveranno la situazione. Poca voglia di investire in altri edifici per allestire uffici? Possibilità di collocarli nel medesimo capannone grazie a un soppalco industriale per uffici, adibito appositamente.
- La paura di spendere denaro per un prodotto che non si riveli adatto alle aspettative può essere un grande ostacolo da affrontare. I costi del soppalco industriale possono in effetti essere anche considerevoli (in relazioni a metratura, materiali, requisiti antisismici…), ma la resistenza, la durevolezza e la funzionalità del soppalco, ripagheranno l’investimento nel tempo, oltre a evitare eventuali opere in muratura o acquisti di ulteriori capannoni.
Ma come si caratterizza una struttura antisismica?
- Calcolo strutturale. Una struttura antisismica si determina con il calcolo strutturale, come accade nel caso di strutture non antisismiche. Ciò che distingue le due tipologie sono i parametri coinvolti. Nel caso di struttura tradizionale vengono di norma considerati i carichi statici (peso della struttura e peso della merce), nel caso antisismico, invece, ai carichi statici si sommano i carichi dinamici, cioè, viene considerato il contributo delle oscillazioni. È interessante notare come, queste oscillazioni vengano valutate nelle diverse direzioni rispetto alla struttura stessa, cioè si suppone che le oscillazioni dovute al sisma possano giungere da ogni direzione. Il calcolo viene inoltre basato sulla zona sismica in cui si intende sviluppare il progetto.
- Autoportanza e ancoraggio. Non bisogna considerare l’aspetto antisismico di una struttura come un sinonimo di struttura autoportante e ancorata. Ogni struttura infatti, a prescindere dall’essere antisismica, deve, proprio per come è concepita anche solo a livello concettuale, essere autoportante , cioè svicolata e indipendente da altre strutture, e fissata esclusivamente a terra. Tali aspetti determinano la struttura in sé e sono influenzati dalla progettazione antisismica, in quanto, ad esempio, l’ancoraggio avverrà con un dimensionamento adeguato dei tasselli da porre a terra, come le travi saranno dimensionate per carichi maggiori, i materiali scelti per le loro resistenze e così via.
- Certificazione. La natura antisismica di una struttura metallica può essere certificata tramite un ingegnere abilitato che stila una formale certificazione. In alternativa può capitare che sia il fornitore stesso ad autocertificare la struttura, evidenziando le norme di riferimento per le scelte compiute in fatto di calcoli e materiali.
- Utilizzo post sisma. Una struttura antisismica viene ideata per resistere alle oscillazioni causate da un evento sismico, ma si pone attenzione anche al suo successivo utilizzo. È quindi possibile proseguire con il riuso della struttura dopo il sisma, ma è sempre bene che gli effetti dell’azione del fenomeno sismico vengano accertati da personale tecnico qualificato, che in caso di necessità possa rilevare lesioni o imperfezioni della struttura stessa.
- Costo. Per la maggiore complessità di progettazione, per la diversa tipologia e quantità di materiali che possono essere impiegati, investire in una struttura antisismica può richiedere uno sforzo economico maggiore. Si può partire, in media, da un 10% in più. Tale incremento è legato soprattutto al livello di sismicità in cui si opera; in poche parole, maggiore sarà questo livello, tanto più tenderà il costo ad aumentare.
In ogni caso, per qualsiasi intervento riferito all’aspetto antisismico, che può competere a tutte le strutture metalliche, va sempre tenuta presente la normativa di riferimento in tale materia.