Strutture antisismiche: meglio prima che dopo

Dal 2004 l’INGV (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha reso disponibile una mappa probabilistica a riguardo dei terremoti che potrebbero verificarsi in Italia nei prossimi 10 anni. Questa mappa, in continuo aggiornamento, ci da un’idea generale quanto inesorabile del fatto che il territorio italiano, schiacciato fra zolla euroasiatica e zolla africana, sarà sicuramente teatro di numerosi eventi sismici di magnitudo Mw ≥ 6,5 nei prossimi anni… E non è tutto: generalmente i terremoti avvengono “a gruppi” e sia la loro frequenza che la loro intensità aumenteranno in modo quasi esponenziale…

In Italia, negli ultimi 50 anni, si sono spesi (costi del terremoto de L’Aquila e del centro Italia ancora da calcolarsi) più di 120 milioni di euro per ricostruzioni post terremoto. Nonostante 4613 comuni siano a rischio sismico, solo il 25% delle nostre case è costruito secondo le norme antisismiche e la percentuale per i magazzini industriali si attesta ad un misero 5%.

È quindi evidente che il 95% delle imprese italiane rischia di trovarsi impreparato di fronte a nuovi sismi, anche di magnitudo Mw ≤ 6. Un moderno capannone a norme antisismiche con relativo magazzino antisismico e soppalco industriale antisismico ben progettati e realizzati saranno la carta vincente contro le avversità naturali che ci attendono.

Verificare ed adeguare le proprie strutture produttive alle vigenti norme di legge antisismiche è quindi più che mai consigliabile. In linea di massima gli accorgimenti strutturali più ricorrenti nell’industria sono: isolatori antisismici capaci di separare dal terreno gli edifici partendo dalla base, pilastri rinforzati con fibra di carbonio per prevenire le fratture, ammortizzatori (dissipatori) tra i piani, leghe d’acciaio elastico ed architravi mobili per porte e finestre.

Per utili richiami alle normative antisismiche del DM 14 gennaio 2008 e correlate si consultino i nostri precedenti articoli della sezione “sismico”.